Testi: Bepi Vigna
Disegni: Germano Bonazzi
Attenzione, il presente articolo contiene dettagli sulla trama chi non avesse letto l’albo e non vuole conoscere particolari che possano rovinargli la lettura non continui oltre.
Decimo Gigante Bonelliano dedicato agli universi di Nathan Never, universi che vanno ormai moltiplicandosi a creare un vero multiverso con flussi che si incrociano, s’influenzano e in alcuni casi si annullano. Siamo nell’universo Neveriano visto in uno degli Almanacchi della Fantascienza, con un Nathan in pensione, ormai anziano e fuori dall’azione, lo vediamo nell’appartamento che aveva prima della caduta di Urania, ma scopriamo nel corso dell’albo che la guerra con le stazioni orbitanti c’è stata, che Mister Alfa ha fatto quel che ha fatto anche qui, solo Urania non è precipitata, probabilmente anche l’Alfa Building originale è al suo posto.
Marte è indipendente dalla Terra già da un pezzo (sappiamo che la guerra coi Pretoriani è prossima, spero che non sia una bieca anticipazione dell’esito del conflitto), e i Pretoriani vogliono prendersi anche il resto del Sistema Solare, sono i più forti grazie all’apporto delle tecnologie di Mr. Alfa e dello strapotere economico raggiunto, ma il sistema oligarchico che hanno instaurato non è un regime illuminato come può sembrare e su Marte sono attive delle cellule di ribellione.
Tanto tempo fa, in un sistema solare vicino vicino, Mars Wars!
Questa è in sintesi la trama del tutto. La saga di Lucas è continuamente richiamata da eventi, personaggi e situazioni Abbiamo il malvagio impero che vuol sopraffare i Ribelli che ripongono la loro unica speranza in un giovane ignaro delle proprie origini che ha in se la forza e le capacità per risolvere la situazione, anche iil gioco delle parentele svelate è molto simile, ovviamente ci sono gli elementi della saga neveriana che risolvono il finale in modo diverso da Skywalker e compagni, ma questi elementi sono, a mio avviso, sotto utilizzati rendendo la storia poco coerente e verosimile, Nathan è vecchio e magari fuori allenamento, ma subisce tutta la situazione fino a quando si sveglia per fare l’eroe nell’ultima manciata di tavole, prima è quasi una comparsa, una guest star nell’albo che porta il suo nome. Ann Never è quella che delude più di tutti, un’oca che riesce a dimenticarsi di essere una esper che ha dimostrato poteri tanto potenti da far invidia a Palpatine, qui è una pilota di una navetta che va a cavitazione quantica, stop, non fa nient’altro di rilevante. Link… Beh, Sigmund deve averlo dotato di ottimi banchi di memoria perché almeno lui fa quello che sa fare. Moraletta finale nella “storia B” di Leyla e il generale Maruo, che però c’entra poco con la storia principale.
Tirando le somme si tratta di un albo prevedibile per essere ispirato ad una saga più che famosa e per essere un prequel, anticipa in qualche modo eventi che stanno per arrivare nella serie regolare e l’unica cosa che non accade è ciò che sarebbe dovuta accadere: un protagonista che si comporti da protagonista e sua figlia che alzi le mani non per arrendersi ma per strappare di mano le armi agli avversari.