CSI è uno di quei telefilm che mi ha stregato a partire dal pilot, puntata dopo puntata, una serie che indugiava sulle metodologie scientifiche dal punto di vista degli addetti ai lavori senza cadere nel taglio documentaristico tipico di produzioni più o meno simili precedenti (mi viene in mente PSI Factor), qui possiamo vedere lo svolgersi di un crimine così come viene raccontato dalle prove raccolte dalla squadra di Grissom, il concatenarsi di cause ed effetti, questo è l’asse della storia, le vicende dei personaggi, almeno nelle prime stagioni, sono accessorie, funzionali solo al reperimento dei singoli tasselli del puzzle. ricordo di aver pensato: “A ‘sto Grissom manca solo pipa e berretto”. L’unica cosa che ancora non mi torna è il metodo d’indagine che lo stesso Grissom sintetizzò rimbrottando Sara Sidle: “Non chiederti il perchè, a noi interessa solo il come”.
Il successo planetario della serie ha creato un fenomeno, altre produzioni simili si sono affacciate alla ribalta televisiva, ovviamente il duo Bruckheimer/Zuiker non è stato fermo a subire l’attacco al forte ma ha risposto con ben due spin-off della serie regolare, dedicate rispettivamente alle squadre della scientifica di Miami e New York.
Per quanto mi riguarda ho mollato CSI: Miami a metà della prima stagione per scarso feeling con i personaggi, mentre CSI: New York ho avuto difficoltà a seguirlo per ragioni di palinsesto, ma conto di riprendere dalla seconda stagione e recuperare in qualche modo gli episodi persi. Con la serie regolare invece ho fatto indigestione guardando anche le repliche di alcune stagioni in parallelo alla trasmissione delle nuove stagioni via satellite. Quando l’esatta cronologia della serie e quei pochi ma decisivi elementi che caratterizzavano l’evoluzione dei personaggi hanno cominciato ad essere confusi, arrivarono i DVD presi in edicola che con quattro episodi al mese mi hanno aiutato a ricostruire cronologicamente la storia di Grissom e colleghi, fino alla quarta stagione… Peccato che la quinta e la sesta siano particolarmente interessanti (Grave Danger diretto da Tarantino è il season finale della quinta), serviva qualcosa di più compatto e più rapido da consultare di una ventina di DVD.
Per risolvere il problema ho preso il secondo volume dei “Telenauti” della Delos Books, collana dedicata alle serie TV. Scritto da Angelica Tintori spazia per tutte e tre le serie, per un totale di dodici stagioni (quelle disponibili o, comunque, arrivate anche da noi), niente spoiler quindi, a meno che non seguiate la serie da un anno o più. La parte più corposa è la prima, quella dedicata alla serie madre “Crime Scene Investigation”, qui la curatrice ha inserito anche gli approfondimenti critici che riguardano trasversalmente tutte le serie;
seminate nelle pagine della guida, per tutte le sei stagioni analizzate, si possono leggere brevi curiosità sulla serie.
Le altre due serie hanno prodotto ancora poco materiale, infatti una delle caratteristiche di CSI è il tratteggiare i protagonisti poco per volta, dando più importanza ai casi e al lavoro della scientifica che alle biografie dei personaggi, per di più Miami, ha dei personaggi esilissimi (non l’ho mollata mica per niente) e New York è appena partita, ecco perchè per loro ci si limita a una introduzione generale della serie, la scheda dei personaggi, relativi interpreti e la guida agli episodi; sono presenti anche tabelle riassuntive sui registi e i personaggi ricorrenti.
Il lessico usato nella parte critica è si tecnico ma comprensibile, Angelica Tintori è come sempre essenziale, va dritta al punto, analizzando ogni singolo aspetto in due pagine al massimo. Il volume, a leggerlo sequenzialmente, va via in poche ore, alla fine vi sembrerà di aver visto tutto CSI in una volta sola, speciali compresi. Se proprio avete bisogno di approfondire (tra un anno o due ci saranno nuove stagioni) nelle ultime pagine c’è tutto il compendio bibliografico usato oltre ad un elenco di siti, ufficiali e non, dedicati alle serie.
Ora scappo che comincia NCIS 🙂
PSI factor? Sicuro di non confonderti?
So che non era una serie forense, ma trattava di investigazioni paranormali, se la ricordi, il taglio di ogni episodio era molto da documentario romanzato, con Dan Aykroyd nella parte di se stesso che presentava i casi all’inizio dell’episodio e ne commentava gli esiti alla fine. Scheda su IMDB
Ah ok! Allora sì. Non avevo capito il paragone.
Da fan sfegatato di PSI Factor, non ho ben capito se ti piacesse o no. 🙂
E comunque, sto guardando CSI-NY su Italia 1, e mi fa sbadigliare, non è colpa mia. :-/
@Hytok.
Certo che mi piaceva, CSI è semplicemente meno “documentaristico” nel taglio delle storie. Di CSI NY ho visto pochi episodi e quindi non posso giudicare ancora bene, non raggiungiamo ancora la complessità di Las Vegas o (per citare la concorrenza) NCIS, ma il cambio di personaggio magari da quella botta alla serie che la fa migliorare. Fortunatamente per loro i personaggi mi sembrano meglio di quelli di CSI Miami