Mentre il cervello naviga inesorabilmente verso lidi troppo a Nord o, comunque, troppo avanti nel tempo, la voglia di scrivere s’è fatta davvero forte. Se il materiale per il blog latita (sto leggendo un libro di cui parlerò sicuramente quando l’avrò terminato), potrei mettermi sotto a integrare gli appunti per una mia storia di cui sto ancora sistemando la struttura. Peccato che non abbia un buco davvero tranquillo dove mettermi a riflettere e fare ricerche su Internet…
Problema non da poco: ho la connessione a internet migliore proprio nel posto meno indicato e ho il posto più tranquillo di casa mia senza uno straccio di scrivania o tavolo comodo per l’uso di un laptop, con prese di corrente lontane una decina di metri, ma soprattutto non mi riesce di stare stramaledettamente solo nei momenti di brainstorming, c’è sempre qualcuno che s’impiccia, che critica, che chiede cosa stia dicendo/facendo/scrivendo, che si lagna perchè mi vede sempre col computer/macchina fotografica/libro in mano (e per fortuna che sono single), Sinceramente non ne posso più, anche perché le idee mi si accumulano, non trovano sfogo e si mettono di traverso nel corso dei pensieri “normali”, presto o tardi mi vedrò davanti un marziano che vuol giocare al SuperEnalotto (niente antennine, solo un rude minatore sporco di sabbia rossa). E’ da un po’ che apro il portatile con l’intenzione di rileggere quanto ho finora raccolto per vedere cosa manca e cosa devo cercare, se ho materiale per un racconto che testi le ambientazioni decise fin qui, magari scalettarlo, guardare se la trama possa essere resa interessante e strutturarlo in modo che sia idoneo per qualche concorso, ora come ora, però, è già tanto se riuscirò a terminare questo post. Magari clicco su “Pubblica” e vado a recuperare il cervello, che è meglio. 😉