Avete una macchina fotografica digitale di qualche anno o fate delle foto con cellulari da 1.3 Mpixel o meno che non hanno flash? magari le fate anche in condizioni di luce pessima? Normale che escano fuori delle foto con grana molto grossa e con colori non perfetti, niente che un normale programma di fotoritocco non possa sistemare.
In questo articolo non useremo photoshop, perchè le funzioni interessate sono reperibili in quasi tutti i programmi free o addirittura opensource, userò quindi The Gimp, programma multipiattaforma, con un parallelo su programmi specifici per alcuni sistemi operativi: Picasa per Windows e iPhoto per Mac.
Prendiamo una foto media, non importa come sia stata scattata, magari non ha i colori vivaci come ci si aspettava, la foto è opaca, parlando tecnicamente, è poco contrastata, con i colori poco saturi. Come rimediare? Bilanciando i livelli cromatici cioè la quantità di rosso, verde e blu e la quantità di luminosità. Lo strumento che ci fa applicare la correzione si trova, in Gimp, nel menu Livelli-Colore.
Otterremo la finestra in cui è visualizzato l’istogramma dell’immagine. Questo istogramma reca nelle ascisse (asse orizzontale) le gradazioni di luminosità o di colore; nelle ordinate (asse verticale) il numero di pixel interessati da quel singolo valore.
L’immagine opaca (foto scattata in un leggero controluce da dietro un doppiovetro)
Può essere corretta semplicemente riportando i cursori posti ai limiti dei valori in ascissa (i tre triangolini nero grigio e bianco sotto la barra con i toni di grigio) ai limiti della curva dell’istogramma, così:
Come potete vedere il triangolino nero è ai limiti estremi della parte sinistra (quella relativa alle ombre). Questo sposterà i valori sulla sinistra scurendo le ombre e incrementando i dettagli e il contrasto generale dell’immagine.
Possiamo fare di meglio? Prima di fare a mano possiamo affidarci a The Gimp e vedere come regola il tutto in automatico; nove volte su dieci, in condizione di luce diurna, funziona bene; col flash o, comunque, illuminazione artificiale, fate attenzione perchè tende ad appiattire le prospettiva. Ecco la foto passata all’impostazione automatica e il relativo istogramma:
Potete vedere come nel tempo necessario a cliccare su auto e OK otteniamo risultati persino migliori del nostro tentativo manuale.
Torneremo su questa finestra e, in generale, sugl’istogrammi in altri post più specifici, adesso accenno a un’altra piccola funzione che diventa utile con macchinette digitali dall’obbiettivo piccolo e dal flash assente o poco potente: la riduzione del disturbo.
La funzione di riduzione del disturbo è una di quelle che difficilmente si trovano integrate nei programmi per comuni mortali (per lo meno ho sempre trovato plug-in a pagamento per programmi a pagamento o shareware).
The Gimp ha dei plug-in che devono soddisfare la GPL, sono quindi liberi da scaricare e utilizzare senza particolari problemi; io ho istallato Dcam Noise 2. Una volta copiato il file del plug-in nella cartella plug-ins di The Gimp (ogni piattaforma ha i suoi percorsi, fate riferimento ai file di aiuto rilasciati col programma o, alternativamente, a google) il plug-in lo trovate in Filtri-Incremento-Dcam.
Di solito basta usare l’impostazione predefinita o automatica e otterremo risultati apprezzabilissimi, purtroppo l’azione del filtro è di tipo distruttivo in quanto sfoca leggermente le immagini, perdendo i dettagli. Usatelo solo in casi di reale beneficio e usate la “cronologia” per annullare le azioni che dovessero peggiorare le immagini (alla peggio chiudete il file senza salvare e lo riaprite).
Grande guida! Non l’ho ancora letta, ho solo guardato le figure 😀
Appena ne ho bisogno me la studio per bene. Per intanto la metto tra i preferiti.