Sembra che Petersen ne abbia abbastanza, che Grissom sia cambiato a tal punto da non essere più interessante, la serie che si chiedeva il “come” e non il “perché” dei delitti che raccontava episodio dopo episodio, ha ceduto al canone poliziesco del movente ad ogni costo.

Grissom è diventato più umano, meno scienziato nascosto tra i barattoli dei suoi insetti, a cui interessano solo le prove e ciò che esse testimoniano. Adesso si preoccupa delle storie delle vittime di cosa le ha portate al loro (spesso) ingrato destino.

Giovedì sono andate in onda su Italia 1 due episodi della sesta stagione emblematici in tal senso: Killer (6.14) e Pirati del Terzo Reich (6.15). In Killer il poliziesco viene scardinato, l’episodio ci viene mostrato da due punti di vista paralleli e contrapposti, il solito della squadra della scientifica e quello dell’assassino. Il pubblico sa già chi ha ucciso e perchè, non deve scoprirlo con Grissom e soci, l’indagine si svolge sullo sfondo mentre il protagonista assoluto è l’ex rapinatore di banche ora neo killer, abbiamo il movente, subito e ci viene mostrato chi ha compiuto il duplice delitto, uno che dovrebbe essere un cattivo “suo malgrado” che uccide una ragazza solo perché potrebbe identificarlo, alla pari di qualsiasi altro criminale. Grissom è funzionale alle indagini, ma che qualcosa si sia rotto si capisce nella battuta finale. La macchina criminologica perfetta si è lasciata trasportare dall’efferatezza di un delitto, l’arresto del killer è quasi una sua vittoria personale.

In Pirati del Terzo Reich, poi abbiamo il ritorno di Lady Heather. La struttura dell’episodio torna ad essere quella canonica del poliziesco. Con il colpevole che si scoprirà solo alla fine, il tentativo di riavvicinarsi da parte di Grissom ci regala le battute migliori con un finale che si vorrebbe aperto, ma che invece s’intuisce tragicamente chiuso.

Non racconto altro per non rovinare la visione a chi ancora non lo avesse visto (se siete fan del personaggio di Lady Heather non ne sarete delusi) ma posso dire che dei due episodi trasmessi è il migliore, CSI è un poliziesco e un episodio come Killer può essere una gradevole eccezione in una serie che ha fatto della raccolta e interpretazione delle prove il suo paradigma vincente, ma insistendo su questo tasto alla lunga si omologherebbe questa ad altre serie poliziesche (una su tutte Cold case), se proprio il filone stesse esaurendosi tanto vale chiudere e concentrarsi sugli spin-off più debolucci ed esposti alla concorrenza degli altri forensic-drama.

Speriamo che Petersen ci ripensi, anche se non era che una voce, CSI senza Grissom è come ER senza Ciccio Green.