Venti anni (giorno più, giorno meno) fa mettevo le mani sul primo computer. A poche settimane dalla fine degli esami di terza media, liberammo dai mille scatoli che ne contenevano le parti, l’Olivetti M19 della foto.
Da allora nulla è stato più lo stesso al ritmo di uno ogni sette anni di media nuovi computer si sono succeduti, pensate che quello era un Intel 8088 4MHz di clock, 512 KB di ram saldati su scheda e 128 innestati su zoccoli di espansione (640 KB totali), al confronto i Commodore dei miei amici erano gochini. (non facciamo guerre di religione, erano piattaforme diverse e comunque mi riferisco ai Commodore 16 soprattutto).
Ne ho cambiati di computer, sempre dopo averli spremuti per benino, Linux è arrivato nel ’97 anche se sistemi Unix a riga di comando li avevo già usati nei laboratori universitari. Folgorato sulla via di Damasco ho capito che MS si poteva evitare, da lì è stata una continua caccia all’alternativa migliore per singola piattaforma: Palm OS per i palmari, Symbian sul cellulare e Mac OS X sui computer dal 2005 e oltre. Beh magari Windows lo istalliamo a parte, magari in virtualizzazione.
Il mio primo computer è stato un glorioso Commodore 64 che è entrato in casa mia il 14/11/1985. Come faccio ad essere così preciso? Scrissi la data con un pennarello sul fondo dell’alimentatore! 🙂
Avevo quasi 13 anni e nulla è stato più lo stesso anche a casa mia. mia madre mi diceva sempre “Studia che con il computer non ci farai nulla…” 🙂
Il mio primo PC arrivò nel ’91, nei sei anni di gloriosa carriera con quel C64 ho fatto di tutto persino una fanzine stampata con la MPS803 stampante Commodore ad aghi (!) di una lentezza disarmante.
Quello da cui scrivo è il terzo PC che ho comprato, escludendo un portatile che lo farebbe diventare il quarto. All’epoca il C64 era l’unico computer in casa, ora ce ne sono almeno 5.
Se qualcuno si avvicinava alla scocca del mio computer con un pennarello gli staccavo le braccia peggio di un wokie. 🙂
A PC mi sono fermato a 4,5. nel senso che il terzo è stato “svuotato” del PII e relative periferiche e riempito con un P3 usato. Il PC che ha lasciato il segno, dopo il piccoletto, è stato il 486DX 33. Su quello ho imparato a mettere le mani dentro a un computer e ad aggiustarlo. Quando lo sostituii con un Celeron 333 da usare all’università (il PII stava a casa), quasi piansi. IL Celeron è stata un altra piattaforma su cui ho testato di tutto, è stato “donato” alla ricevitoria che l’ha sostituito da poco con un Athlon 64 (che non considero mio, anche se ci metto le mani quasi solo io).
Tra il Natale 2008 e i primi mesi del 2009 è previsto l’arrivo di un iMac o equivalente.
La cosa che mi ha fatto riflettere quando ho fatto la foto è che adesso nel taschino ho potenza di calcolo non solo superiore al M19, ma pari quasi al penultimo PC.