Notizia: la Disney chiude la LucasArts, storica compagnia di George Lucas che si occupava di videogames.
Risposta dei più: STICAZZI! (Trad: Le compagnie nascono e muoiono; è l’ordine naturale delle cose; tutte le cose belle, prima o poi finiscono e, ultima ma non per ultima, la LucasArts era già finita da anni e marchiava solo progetti sviluppati all’esterno della stessa compagnia)
Contro risposta mia: vabbè, ma negli ultimi venticinque anni ‘ndo ‘sso stavate? Asilo? Ancora da Gesù? Mai giocato ai giochi storici prodotti da LA?
Io avrò mancato la serie di Day of The Tentacle, altri titoli li ho recuperati più tardi, in edizione economica (comprati in originale, per non avere versioni bacate dai crack pirati) ma i giochi Lucas hanno segnato diverse tappe della mia vita informatica. I pc invecchiano in fretta se li usi per giocare e grazie a giochi come X-Wing (ho tutta la serie) e Indiana Jones and The Fate of Atlantis sono arrivati la prima scheda sonora (Gravis Ultrasound) e il primo lettore CD-Rom (Sony), per non parlare del primo joystick, preso dopo aver distrutto il tasto invio nel tentativo di abbattere i caccia Tie imperiali che ruggivano esattamente come nei film della saga, poi arrivarono le altre avventure grafiche che scambiavo con degli amici torinesi che scendevano qui ad Agosto, molto più comodo e sicuro passare dai dodici floppy piratati di X-Wing al successivo CD dell’edizione economica originale comprensivo anche dei successivi data-Disk di Imperial Pursuit. L’ultimo gioco legato a Star Wars sviluppato internamente fu il primo Jedi Knight, scusate se è poco.
Una lacrimuccia non posso non versarla, voi fate come vi pare, ma vi consiglio di recuperare qualcosa prima che la Disney li rimediti alla sua maniera. Guybrush politically correct sarebbe un nonsenso.