Un paio di anni fa, alla ricerca di un obbiettivo capace di buoni ingrandimenti che non costasse un capitale scopro la “categoria” degli obiettivi catadiottrici, obiettivi molto compatti sia nelle dimensioni che nel prezzo 🙂 ma con prestazioni più che accettabili, che vengono gestiti dalla reflex come se questa fosse collagata ad un telescopio (la faccio molto facile). Niente automatismi, tutto manuale, nessun passaggio di informazioni da ottica a corpo macchina, di colpo si torna indietro di 40 anni.
Vedo un po’ di foto, mi piacciono pure, c’è quello sfocato a “ciambella” causato dalla presenza dello specchio sull’asse delle lenti e del buco corrispondente che si mostra mano a mano ci si allontana dal piano di messa a fuoco (per chi non capisse, scusate ma è ottica elementare, più semplice non riesco). A me piace e POI si rivelerà anche utile quando si dovrà vedere a occhio se il soggetto è a fuoco.
Leggo qualche recensione di alcuni modelli (poi scoprirò trattarsi della stessa ottica) e cominciano i dubbi, alcuni giudizi negativi su siti di ecommerce e alcuni forum però cominciano a puzzare di marcio, non corrispondono alle foto che ho visto in giro (che accompagnavano però recensioni tutto sommato positive).
L’ottica in questione era il Samyang catadiottrico 500mm o 800mm F8.
Critiche principali su luminosità non eccelsa, difficoltà di ottenere immagini nitide (messa a fuoco, profondità di campo, stabilità e micromosso)
Ragioniamo un attimo sui numeri: TUTTI gli obbiettivi con quell’apertura e lunghezza focale soffrono di quei difetti, ma teniamo conto che un obbiettivo medio oggi a 300mm ha aperture di F5.6 circa due stop in meno per meno della metà della lunghezza focale. quello che gli altri anno sono stabilizzatori e messa a fuoco e calcolo dell’esposizione automatiche.
Di che si lamenta chi lo stronca? Non starà criticando l’umidità dell’acqua? com’è che nessuno stroncatore recensisce il modello da 500mm di focale con apertura F6.3 che è uno stop circa in meno?
Lo metto in lista su Amazon e aspetto di avere il budget necessario (e la bella stagione). Settimana scorsa faccio l’ordine per trovarmi pronto al tranzito di Mercurio del 9/5, insieme ad un filtro Astrosolar (che al momento in cui sto scrivendo ancora sta in giro per la Penisola).
Ieri arriva il tutto e, tenedo a portata di mano il cavalletto ma senza poterlo usare causa pioggia, provo a scattare qualche foto a mano libera, decisamente scettico sui risultati ottenibili.
E invece, usando banalmente la regola del reciproco della focale per i tempi di posa e regolando gli ISO invece dei diaframmi (se non l’avessi detto, il diaframma è fisso) riesco ad ottenere risultati apprezabili per delle foto di “test” (puntavo, focheggiavo e scattavo senza curarmi troppo del soggetto).
Giudizio breve: BELLO
Curiosità: per testare una app di controllo remoto appoggio la reflex sulle ginocchia mentre sto seduto in poltrona, miro spostando il ginocchio e inquadro dall’iPhone (con un lag notevole), aggiusto il fuoco e scatto, inquadratura sporchissima ma foto nitida, pure troppo.
E ve lo dice uno che non ha una mano fermissima. Due o tre foto finiranno a breve su Flickr