Per la grafia che ho dovrei fare il medico. Per essere uno a cui piace scrivere è sempre stato il mio tallone di Achille, anche perchè scrivere scrivo ma non ho tempo per scrivere in modo leggibile. Anche per questo sono diventato bravo con le tastiere dei computer.
Come tanti, finita la scuola ho cominciato ad usare sempre meno la biro e sempre di più la tastiera (anche il codice lo abbozzavo su carta ma lo riportavo subito sul computer o non c’era speranza di decifrare il nome delle funzioni).
Però succede di aver bisogno di qualcosa che ci sia quando i tuoi dispositivi sono impegnati a fare altro o sono rimasti attaccati alla corrente e siete tu, la reflex, un’idea o un’opportunità di realizzarne una e niente su cui prendere appunti.
E allora ti viene da pensare: “Ah, se me l’avessi appuntato da qualche parte!”. Già avevo qualcosa per il brainstorming, qualcosa che funzionava su carta, ma che se portavo in digitale finivo per perderlo in un mare di versioni diverse. Anche se in modo grezzo quelle idee su carta stavano più “a galla”, la parte difficile era giustappunto decifrare quello che scrivevo.
Così mentre cercavo sul sito di Moleskine un qualcosa per le foto (credo mi fosse arrivata una newsletter con offerte sugli album) mi viene l’idea di prendere un loro quaderno (non credo ci ia bisogno di spiegarvi che non parliamo dei quaderni usati a scuola). Nero, classico elastico che lo mantiene chiuso, copertina rigida, tasca. Comincio ad appuntare le tecniche che voglio approfondire, registrando i miei progressi, appuntandomi dubbi, snocciolando parametri di scatto, segnalando gli scatti da tenere come riferimento. Oggi, complice la stampantina a sublimazione e le etichette adesive che può produrre, l’ultimo tocco: le immagini di riferimento incollate a mo’ di figurina Panini. Non resta che insegnare a leggere la mia grafia ai miei nipoti. 🙂
Ah, magari qualcosa la riporterò su questo blog “in bella copia”.