Archivi categoria: Recensioni

Da che parte per CSI?

Telenauti CSICSI è uno di quei telefilm che mi ha stregato a partire dal pilot, puntata dopo puntata, una serie che indugiava sulle metodologie scientifiche dal punto di vista degli addetti ai lavori senza cadere nel taglio documentaristico tipico di produzioni più o meno simili precedenti (mi viene in mente PSI Factor), qui possiamo vedere lo svolgersi di un crimine così come viene raccontato dalle prove raccolte dalla squadra di Grissom, il concatenarsi di cause ed effetti, questo è l’asse della storia, le vicende dei personaggi, almeno nelle prime stagioni, sono accessorie, funzionali solo al reperimento dei singoli tasselli del puzzle. ricordo di aver pensato: “A ‘sto Grissom manca solo pipa e berretto”. L’unica cosa che ancora non mi torna è il metodo d’indagine che lo stesso Grissom sintetizzò rimbrottando Sara Sidle: “Non chiederti il perchè, a noi interessa solo il come”. Continua a leggere

Star Wars: Lethal Alliance

Lethal AllianceHo preso la PSP quando fu diffusa la notizia dell’uscita di questo gioco. Sono sempre stato un fan della serie di Dark Force per PC e l’idea di un gioco che ne riprendesse la filosofia (con una virata verso Tomb Raider) mi attraeva non poco. Le premesse dal comunicato stampa sembravano esserci, trovata un’offerta allettante su eBay, complice la dicitura “Manuale in Italiano Gioco in Inglese” dei negozi on-line italiani, me lo sono fatto arrivare dal Regno Unito risparmiando un bel po’. Sorpresa… Continua a leggere

Clipart e Beginning – Due romanzi di Elisabetta Vernier

premetto che ho letto Clipart un paio di anni fa, lo recensisco solo adesso perché solo adesso ho un sito ben avviato; perché la stessa Eliver lo sta rilasciando gratuitamente come audiobook e lo sto ripassando volentieri e perchè, in seguito all’ascolto del podcast, ho finalmente letto il suo seguito: Beginning, che conclude e, in un certo senso, completa il precedente romanzo.

Al solito, avviso chiunque non voglia anticiparsi nulla di uno o di entrambi i romanzi di non proseguire oltre. Continua a leggere

Agenzia Alfa 14: Generazione futuro

Agenzia Alfa 14Copertina: Roberto De Angelis

Soggetto e sceneggiatura: Stefano Vietti

Disegni: Fabio Jacomelli

Attenzione, il presente articolo contiene dettagli sulla trama chi non avesse letto l’albo e non vuole conoscere particolari che possano rovinargli la lettura non continui oltre.

Il numero 14 di Agenzia Alfa, periodico bonelliano dedicato agli altri agenti Alfa, colleghi di Nathan Never, fa un grosso balzo in avanti nel futuro dell’universo Neveriano. Già sotto questo aspetto però le cose si complicano perché non esiste un solo universo narrativo riguardante Nathan Never, esiste un vero e proprio multiverso, quindi al momento non sappiamo se stiamo nell’universo della serie regolare o in uno di quelli esplorati nei Giganti o, magari se ne è stato creato uno nuovo di pacca.

Dalla copertina, che mostra i nuovi personaggi, si capisce che ci troviamo in una serie nella serie, c’è un’aggiunta al nome della testata: “Generazione futuro” e un titolo vero e proprio: “I nuovi eroi”, all’interno ci viene presentata la nuova formazione e nelle prime pagine apprendiamo come questo nuovo futuro si riallacci alla linea temporale conosciuta. Apprendiamo che tutto quanto sapevamo del futuro di Nathan Never si è avverato e che la serie si spinge nel futuro remoto dell’agenzia. Nuova la città e gli equilibri politici in mano ad un Aristotele Skotos del futuro, si hanno le prime avvisaglie della sottotrama quando i personaggi ci portano tra le rovine della vecchia città, ora dichiarata zona proibita dall’Ordine dell’Equilibrio. Cosa ha portato l’agenzia Alfa a diventare ciò che è diventata? Domanda che trova risposta nel procedere della narrazione che, però porta nuovi interrogativi destinati a trovare risposta nei volumi successivi, che si spera usciranno nei prossimi anni; i nuovi agenti hanno i ricordi della formazione classica, perché? Saranno forse cloni, o tutto è una sorta di realtà virtuale in cui sono immersi Nathan e soci, a cui viene fatto credere di essere persone diametralmente opposte dal punto di vista caratteriale, e i ricordi altro non sono che “bug” del sistema, una strizzatina d’occhio a Matrix (in copertina De Angelis ci mette il famoso effetto scrolling) o alle tematiche schizofreniche di un P.K.Dick in cui nessuno è chi dice e crede di essere davvero.

L’accenno a Dick è voluto con questo albo si torna prepotentemente alla fantascienza classica, i temi sono quelli della Fondazione Asimoviana e lo stesso finale richiama Daneel, il più longevo dei robot di Isaac Asimov viene “interpretato” da Link, androide C09 creato sulla falsariga di Data di Star Trek: The Next Generation.

Stefano Vietti ci regala un nuovo spaccato del suo universo neveriano che ha rilanciato le storie dell’agente speciale da un anno a questa parte, l’albo si fa leggere in fretta, assecondando la curiosità del lettore, dando le risposte al momento giusto, ma non anticipa tutto, nell’ultima decina di pagine l’albo perde la sua connotazione da one shot e entra in modalità “seriale” da dove vengano i ricordi degli agenti lo sapremo nel corso delle prossime puntate. A mio avviso la storia ha un’unica pecca: nel raccontare fatti ancora di là da venire nella continuity “regolare”, cose che comunque i fans stanno già aspettando, si lascia sfuggire cosa succederà ad uno degli attuali agenti in un modo eccessivamente gratuito, quando si poteva fare benissimo il nome di un altro agente che ha già subito tale destino. Magari siamo in un universo parallelo, quindi nella serie regolare tale personaggio non ci lascerà, ma nel dubbio direi che la cosa potevano risparmiarcela.

Alla prossima.