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Cambio di armatura: mi piace troppo il Jet Black

…e ar cavaliere nero nun je devi…

Premetto: per qualcuno potrei essere brusco, per altri (spero la maggior parte) ovvio, ma preferisco mettere le cose giù chiare perchè pare ce ne sia bisogno.

Sono “bravo coi computer” OK, ma questo non vuol dire che sappia usare tutti i dispositivi elettronici che esistono sul pianeta.

Perfettamente inutile mandarmi un telefono o un computer con un sistema operativo che io non uso e non mi sogno minimamente di usare pretendendo che vi risolva il problema in mezzo minuto. Potrei darvi una mano a risolverlo ma perderò il mio tempo per capire un vostro problema, molte delle cose che farò saranno cose tanto stupide che in 20 minuti potevate farle da soli, ma secondo voi:

  • Io devo leggere il manuale del vostro dispositivo
  • Io devo interrogare Google per risolvere un problema che io non ho e non avrò mai.
  • Io devo mettere le mani nella vostra roba, usare e gestire le vostre password.

Se per voi è normale questo, per me non lo è. Non esiste e se lo faccio o l’ho fatto per gente di cui m’importa qualcosa, non vuol dire che lo farei per chiunque. Troppo tempo da perdere e troppe responsabilità che non voglio.

Aggiungo: se mai l’ho fatto per voi in passato non vuol dire che giustifichi la vostra ignoranza anche in futuro, se puntualmente demandate a me la cura dei vostri dispositivi mettete in conto che possa dirvi “Ti arrangi!” Perlchè io comincio ad averne davvero piene le tasche, perchè lo smartphone non è una prescrizione medica, perchè quando sono io a chiedere aiuto, “tu” sostanzialmente te ne fotti di me e dei miei “insulsi” problemi. Io lo faccio a titolo di favore, mi basta un “grazie” ma mi piacerebbe vedere che dopo avervi dato una dritta, voi di quella dritta ne fate tesoro e la prossima volta ci provate da soli.

In fondo vi considero esseri intelligenti e se vi correggo è perchè credo che non siano parole al vento, perché volete farmi ricredere a tutti i costi?

Social Tag: istruzioni per l’uso

La metto giù piano.
Se Tizio vuol condividere qualcosa su Facebook la mette in bacheca, giusto.
Se Caio e Sempronio erano insieme a tizio giustamente verranno taggati dare la possibilità anche a loro di leggere subito i sagaci commenti degli amici di Tizio. E va bene. È giusto così!

A volte però Tizio esagera. A volte però Tizio esagera moltissimo. A volte Tizio la fa proprio fuori dal vaso! Di più: Tizio piscia proprio sul muro di casa di Caio e Sempronio. Perché lo fa? Per il motivo più antico al mondo: marcare il territorio.

Andiamo di esempio pratico.

Tizio organizza qualcosa o vuol promuovere una qualche iniziativa personale. Tizio tagga una congrua parte dei suoi contatti, mica solo i suoi amici Caio e Sempronio. Tizio così facendo raggiunge in un sol colpo le bacheche di tutti quelli che leggono i post degli “amici degli amici” (quasi tutti quelli che stanno su Facebook, insomma), anche se lui in bacheca non ce li ha. GENIALE? EH, NO, CARO TIZIO!

Facendo questa cosa ti qualifichi solo come un “FOTTUTISSIMO SPAMMER” uno di quelli che nella posta elettronica finisce nella cartella “Indesiderata”, perchè, pensaci caro Tizio: pensa alle notifiche che tutta la gente taggata riceverà a ogni cazzo di commento che faranno sotto al tuo post. Decine, se non centinaia di squilli inutili che possono anche costringere a silenziare il cellulare (e non sempre è cosa buona).

Cari Caio e Sempronio, non sentitevi in colpa a rimuovere il tag, non fatevi scrupolo a chiedere a Tizio di NON FARLO PIÙ e, se Tizio perseverasse nell’errore, MANDATELO AFFANCULO SENZA RIMORSI perchè è lui a chiederlo.

Caro Tizio, vuoi mantenere le tue amicizie social? Non taggare mai a sproposito (cioè nel caso 2) più di dieci persone. Anzi già oltre i 5 contatti taggati il rischio di lamentele è alto.

Io ve l’ho detto.

Logitech K480: velocissima recensione a caldo

Scrivo due righe per recensire e testare al volo una tastiera Bluetooth per dispositivi mobili.

La Logitech K480 è una tastiera Bluetooth pensata per essere usata con tablet e cellulari (infatti per momentanea indisposizione del mio iPad la sto usando con l’iPhone) cosa che fa abbastanza strano poichè la tastiera è di dimensioni molto generose, dimensioni da scrivania più che da ginocchia, con un solco in cui alloggiare il dispositivo a mo di leggio.

Primissima impressione: strano, parecchio strano. La tastiera è più grossa di una tastiera Apple, il piano dei tasti è molto più in alto rispetto a una tastiera normale, la corsa dei tasti è lunga ma la risposta è ottima dando una buona sensazione di solidità, ma occorrono dita ben allenate o le falangi cominciano a dolere (puff pant, maledette tastiere comode!). NOnostante tutto mi piacciono le tastiere su cui si può pestare senza preoccuparsi di sfondare i tasti è questa è una di quelle

Facilità dell’accoppiamento? Bisogna passare dal pannello delle impostazioni ma si fa in fretta e si fa una volta sola poi la tastiera ricorda fino a tre dispositivi richiamabile con l’apposito selettore (per esempio, sapendo di doverla usare per lo più con l’iPad, ho usato per l’iPhone la posizione 2, la numero 3 la userò per un vecchio tablet usato da mio nipote su cui spero di insegnargli a “scrivere al computer”).

Il prezzo: tutto sommato non cara, aggiungiamoci che l’ho presa con un’offerta durante il Prime Day di Amazon, direi: quasi regalata. (Meno di 1/4 rispetto alla Magic Keyboard 2 della Apple, non ho idea della proporzione con la tastiera-cover dell’iPad Pro)

Il vero giudizio a una tastiera credo si possa dare solo quando si verrà costretti a cambiarla per logorio delle parti, fino ad allora il giudizio è “promossa”.

C’era una volta un pandino rosso

imageUn piccolo post per giustificare un test da iPad. Un test che serve a valutare sia WordPress da interfaccia web su tablet, sia il browser col quale sto scrivendo il tutto.

10 anno fa una matricola si affacciava al grande pubblico (io e altri la usavamo già da prima, quando aveva un’altro nome). Firefox compie 10 anni e approda finalmente su iOS con una versione speciale basata su WebKit e non sullo storico Gecko.

ED È BELLISSIMO!

Apple Watch anticipato

IMG_2611OK, lo avevo scritto anche qui che non avrei preso il modello attuale (perchè prima o poi l’intenzione di prendere uno smartwatch c’era). alla fine ho preso la versione Sport perchè l’Apple Watch “senza niente dopo” costava troppo e i cinturini d’acciaio o non mi stavano o costavano il rene residuo (il primo lo davo per l’orologio).

Ma allora, se vedevo tutti questi “contro”, perchè l’ho preso?

Perchè i “contro” stanno praticamente tutti là sopra, se ci si accontenta della versione Sport, abbellita da nuovi modelli molto più gradevoli da portare sul polso, l’Hardware pressocché identico alle versioni più costose, idem le funzioni, le app terze in aumento esponenziale, un nuovo OS che lima i difetti della prima release e amplia le funzioni a disposizione degli sviluppatori, mi hanno fatto dire “Perchè non adesso?”

Uso molto le notifiche dell’iPhone e tengo il telefono nel taschino della camicia col risultato che d’inverno devo recuperarlo da sotto il maglione, l’Apple Watch è sempre a colpo d’occhio, non mi disturba avere “un coso” sul polso, semmai mi sento perso senza, nonostante che guardi l’ora anche nell’angolino in alto a destra del Mac. Quindi lo smartwatch a me serve, o, meglio, ne faccio un uso conguro e consapevole.

Funziona?

Risposta brevissima: .

Ce l’ho al polso da meno di ventiquattro ore quindi non ho potuto apprezzare davvero tutte le funzioni e tutte le app che avevo già pronte per essere installate dall’iPhone, per cui un parere migliore mi riservo di scriverlo in questo o in un altro post tra qualche tempo. Ma la prima impressione è più che positiva.

IMG_2606Packaging enorme per un orologio, consiglio ad Apple di usare qualcosa di più compatto nei modelli futuri, mi ha ricordato la valigiona di cartone e polistirolo in cui era custodito il mio vecchio iBook 12″ (polistirolo a parte), gigantesca se rapportata alla scatoletta del successimo MacBook Pro 13″.

Il cinturino in fluoroelastomero e meno gommoso di quanto pensassi, la cassa più piccola di quanto immaginassi (l’ìorologio precedente era più grande), lo schermo leggibilissimo anche con caratteri piccoli, buono il contrasto. Materiali e colori… di classe Apple, non è cheap.

Sistema di configurazione diverso dal solito con cose da fare dall’orologio e un pannello di controllo sull’iPhone da imparare voce per voce, il manuale utente scaricabile da iBooks che a metà mi ha causato giramenti di testa simili a quando studaivo roba parecchio nozionistica. Mi hanno rallentato un po’ come non mi succedeva da anni con un prodotto Apple, 24h dopo sto ancora imparando (OS X lo imparai in meno di due mesi di uso, ma lo usavo proficuamente dopo qualche ora). capire quando usare la corona, quando scorrere col dito quando cliccare e quando toccare non è immediatissimo, ma si impara. Il Force Touch con feedback tattile la prima volta che si vuole personalizzare un quadrante fa temere di aver sfondato lo schermo :-), non è un gadget per chi non vuol imparare a usare gli smartphone, soprattutto preparatevi a usare molto la voce, quindi a far sentire i fatti vostri a chi vi sta intorno :-), l’alternativa è la nuova tastiera di iOS 9 sul fido IPhone, ma se si sta in bilico su un autobus o in metro magari uno “Sto arrivando” con posizione allegata vi viene comodo mandarlo dall’orolozio usando le risposte preimpostate.

Digital Touch poco utile non avendo altri contatti con Apple Watch a cui mandare “Apple Poke” colorati, selezione dei contatti preferiti che ti fa amare la corona digitale.

Al momento solo i suoni mi convincono poco e la misurazione delle pulsazioni ogni tanto sbarella, ma, almeno per i primi, magari devo ancora imparare a configurarli bene. vedremo in seguito.

Batteria, sentenza non definitiva visto che era previsto un consumo maggiorne nei primi giorni: non ha raggiunto le 20h di prima carica, ma credo che il giorno e mezzo possa farlo senza problemi.

App incluse per la salute… a me servono poco, le sto provando ma sono per lo più una curiosità.

App di terze parti, è stato saggio in fase di prima configurazione non installare tutto subito ma aggiungere solo quelle utili dopo l’aggiornamento a Watch OS 2, devo fare una leggera scrematura dopo aver constatato l’immaturità di alcune di esse e la ridondanza di altre. Ho scoperto di avere 7GB di spazio totali. A proposito, non capisco perchè Apple non dichiari in modo palese la capacità degli orologi, ma tant’è! Stupiscono alcune assenze come per esempio Watsapp di cui si ricevono solo le notifiche ma non riesco a rispondere ai messaggi dalle stesse nonostante la funzione sia prevista. Consiglio comunque di dettare testi brevi, facendo finta che si tratti sempre di Twitter con i suoi 140 caratteri, altrimenti passate la palla all’iPhone tramite handoff o vi ritroverete con ripensamenti, ripetizioni e improperi all’inidirizzo di Siri, soprattutto le prime volte. 🙂

Edit Serale. da stamattina alle 10:30 con un uso che definirei medio-alto la batteria ha poco più 3/4 di carica, considerato che adesso si ha la possibilità di usare Apple Watch anche come sveglia notturna da comodino a patto di metterlo in carica direi che il problema autonomia è un non problema, anche perchè in meno di due ore l’orologio fa il pieno o quasi.

Acquisto promosso anche se comunque i margini di miglioramento ci sono e si sentono (e non tutto è colpa di Apple)

Markdown… Un po’ troppo tardi?

Sto scrivendo questo post dalla app WordPress per iOS, su una beta di iOS 9.1, da un iPad Air, usando la tastiera touch su schermo. Perché questa precisazione iniziale? Semplice perché una prima risposta alla domanda del titolo è: in questo caso Markdown è solo un’inutile complicazione. (Ovviamente IMHO, anche se il perché andrò a spiegarlo in conclusione all’articolo)Ma cos’è Markdown?

Markdown (link a Wikipedia per chi vuole approfondire) è l’ennesimo linguaggio a marcatori che si può usare per scrivere testi ben formattati con stili diversi per paragrafi e caratteri in modo veloce quando non si dispone di un editor evoluto o quando l’interfaccia del proprio editor distrae troppo e per fare il testo in grassetto o produrre un rientro nel paragrafo bisogna lasciar perdere la tastiera, prendere il mouse e pensare ad altro deconcentrandoti da ciò che si sta scrivendo. “Beh, utile!” Direte voi. Se usate tastiera e mouse, sicuramente, meno se usate un tablet che ormai vi fa perdere tempo più per scrivere i caratteri che compongono i marcatori (** per il grassetto, per esempio) che per inserire la formattazione direttamente posizionata sulla tastiera touch del dispositivo (parlo per iOS, ma credo che tastiere estese simili esistano anche su Android).

Quindi se sia o no in ritardo (WordPress 4.3 lo supporta anticamente, prima c’era un plugin ufficiale di Automattic) dipende dal numero di blogger (e di scrittori) che scrivono le proprie bozze sui tablet e non sui computer tradizionali o comunque con l’accoppiata tastiera/mouse.

Piccola conclusione semi-off-topic: ho un buon motivo per provare la soluzione delle tastiere di iPad Pro 😉

I Android

images– Scusa, tu che ne capisci, ho il cellulare che non funziona, mi dici perchè?

  • Quale iPhone hai?

  • No, che iPhone, ho questo! – E mi presenta uno smartphone Android.

  • Ma io Android non ce l’ho, almeno mi sai dire che versione hai?

  • Versione? Di latino? AHAHAH!

Io aggrotto le sopracciglia per far capire che non m’ha fatto ridere nemmeno un po’

  • Almeno sai che cosa NON funziona?

… E qui le storie che hanno in comune questo incipit divergono. se l’individuo umanoforme che ho davanti gode delle mie simpative entro in geek mode e comincio a spippolare nelle impostazioni del telefono per cominciare ad orientarmi, altrimenti dichiaro la mia non cosocenza dell’accrocchio e, se marchiato da Samsung, propongo come soluzione la sostituzione con equivalente LG o Motorola.

Io non odio Android, per carità, è Samsung che non ho mai sopportato.

Qualcuno poi cominciava ad allargarsi:- Scusa ma mi fai cercare una cosa sul tuo iPad?

  • L’altro ieri per lo stesso motivo mi hai chiesto la password del Wi-Fi e ti ho accontentato, il cellulare ce l’hai, no?

  • Si ma ha lo schermo piccolo! (era un 4s)

Mo basta certi dispositivi sono personali, mi chiedi in prestito il fazzoletto? No, e ci credo visto che ci ho appena scaricato dentro il contenuto di due seni nasali. Attivare la modalità anonima sul browser? Ti guardano male perchè “non ti fidi”

Insomma, complice un’offertona su Saldi Privati ho comprato un tablettino Android, così almeno KitKat lo conosco bene, ho una piattaforma alternativa a iOS e posso usare la modalità multiutente così posso dire di offrire il tablet di cortesia.

La scelta è fatalmente cascata su un Asus Transformer pad Wi-Fi, motorizzato Intel ed equipaggiato con Android 4.4.2, il colore purtroppo è il bianco, la cover l’ho dovuta ordinare sul solito Amazon, ce l’ho in mano da quattro giorni e già sono emerse alcune magagne insieme ai pregi.

Android, come dicevo sopra lo conoscevo indirettamente tramite i soliti utonti che mi affidavano smartfone e tablet da rimettere in piedi. stavolta il niubbo sono io, ergo bisogna rimboccarsi le maniche e capire come si fanno le cose in casa Google.

Primo giorno dedicato all’approvvigionamento app e all’acquisto di una schedina microSD di capienza adeguata per venire incontro alle ridotte capacità mnemoniche del tablet acquistato (16GB), non scarico giochi e app ciccione, ce le ho sull’iPad, unica deroga data alle app librarie che ho anche su iPad perchè possono sempre servire, scarico le app per la ricevitoria e BUM primo intoppo con la filosofia Android. seguendo Play Store becco una fake dell’app Match-point, per trovare quella ufficiale devo andare sul sito preposto e scaricarla da là off-market, metodo meno sicuro, responsabilità più del committente che dello sviluppatore e di Google, ma l’utente rischia per una cavolata.

Mi serve la possibilità di ottenere lo screenshot, apriti cielo devo scoprirlo su Google che la combo cambia da dispositivo a dispositivo, io credevo che dipoendesse solo dalla versione di Android con poche eccezioni dovuto alla presenza o meno di pulsanti  a sfiornamento, invece bisogna ricorrere a San Google, o sperare nella facilità di raggiungimento dell’opzione (grazie Asus).

Altri punti positivi o negativi? No bene o male iOS e Android si equivalgono, l’architettura Intel, più performante rispetto ad ARM non consente di far confronti con l’iPad, il tablet è reattivo ma di far gare di velocità non mi è mai interessato per cui se sia o no più veloce o più lento di qualche secondo non me ne frega molto. Non noto differenze sostanziali.

L’hardware esterno però perde nei confronti di Apple e anche nei confronti del Tab 2 che ho avuto modo di usare (e flashare) in precedenza perde un po’. la scocca è plasticosa come i nonni EeePC, che non ho mai potuto digerire, il peso è importante, l’air che ha la scocca in metallo è molto più leggero, per esempio, la batteria ci mette un secolo a caricarsi, ma il cavo ci collegamento e ricarica è un microUSB e non è poco, anzi!

BAsta questo a farmi altare il fosso? Manco per niente. Android la valuto ancora come “alternativa”, ma preferisco spendere per avere assistenza, aggiornamenti, e app certe.

Un libro è un libro!

IMG_0893 1Con l’hashtag ripreso nel titolo l’editoria italiana ha chiesto a Governo ed Europa (perché non si configuri aiuto di Stato?) di equiparare l’IVA sugli ebook a quella dei libri cartacei, cioè passarla dal 22% al 4%. Tweet di chiunque, servizi al TG con set in una grande catena editoriale (non faccio nomi ma hanno inquadrato lettori Kobo 😉 ), esponenti della cultura italiani hanno imperversato per qualche giorno su Twitter e Facebook, qualche voce contraria in quanto un epub contiene molto più rispetto al semplice testo (è un piccolo sito web, se mi si passa la similitudine), ma è un piccolo sito web che serve a simulare un libro e basta.

A ben vedere c’è qualcos’altro negli ebook delle case editrici più grosse, che avrebbero i maggiori benefici dall’abbassamento dell’IVA (o pensate che sia una iniziativa a favore dei lettori? Pensate che dopo vi faranno pagare un ebook a meno dei 10 Euro odierni?) c’è il DRM che fa cose degne del peggior Spyware, si proprio quella robaccia che vogliamo far bloccare da Adblock e NoScript quando navighiamo sul web e che vogliamo sia rimossa dal nostro antivirus di fiducia. Loro ci vendono gli ebook con questa robaccia e non si sognano di chiederne la messa al bando, anzi!

Beh io dico di far così: noi vi aiutiamo con l’IVA e voi ci vendete un libro elettronico maggiormente simile a un libro di carta: solo testo e struttura “tipografica”, niente DRM! Alcuni editori lo hanno già capito, voglio vedere farlo anche ai grossi calibri.

Ecco il mio tweet sull’argomento, notate i due hashtag.

Le volpi e l’iUva

Premetto che questo post non è dedicato ai detrattori dell’iPhone & iC a ragion veduta, ma a tutti gli  “zampognari” che seguono il coro dei “Buuuh” senza sapere neppure di cosa parlano.

Partiamo dal caso che più mi ha fatto incavolare: il lancio di uova e farina a quelli in coda per l’iPhone 6 a Roma.

Premetto che è un’usanza che moi guardo bene dal condividere, per quanto mi piacciano i prodotti della mela, sono pigro e preferiso fare l’ordine online, ma non mi permetto di giudicare chi lo fa (al massimo li sfotticchio bonariamente). MAnia di protagonismo? Forse. Spendono troppi soldi per un telefono? Cazzi loro de delle loro banche, Uno può disporre dei suoi soldi come meglio crede, nei limiti della legge, o no?. Ma poi quella della fila davanti agli Apple Store è un’usanza nata con gli iPod e gli iMac colorati (non mi risulta li facessero per i Macintosh), erano una sorta di micro-convention di Apple fan e come tale v rispettata. Io personalmente compatisco i lanciatori, soprattutto se si scoprisse che poi vanno a prendersi a cazotti davanti ai cancelli dei grandi magazzini che fanno le supersvendite innaugurali o per i saldi di stagione (OK per i saldi ormai la ressa è solo un ricordo).

l’iPhone 6/6 Plus si piega? sicuri sicuri che non sia un caso di idiozia dell’utente? succede tutti gli anni e tutti gli anni la risposta è la stessa: “NON TENETE I CELLULARI NELLA TASCA POSTERIORE DEI PANTALONI E, SOPRATTUTTO EVITATE DI SEDERVICI SOPRA” un paio di video chiarificatori.

Notate la forza necessaria per piegarlo apposta, CULONI SBADATI!

IPhone pieghevole quanto altri di marche concorrenti:

Piccola nota a margine: uno che criticò (a ragione) Apple per l’antennagate di iPhone 4 mi ha chiesto perchè volessi vendergli anche il bumper insieme al telefono (sì ho intenzione di prenderelo, un 6). Quanti si ricorderanno dell’iPhone 6 pieghevole tra un anno, quando uscirà il prossimo iPhone da criticare?

iSSD

Oggi finalmente il mio MacBook Pro 13″ mid 2009 (per gli amici: Pippo) ha ricevuto un drive a stato solido come da tempo programmato.

I piani originali prevedevano l’adozione di una plancia da montare al posto del masterizzatore in cui alloggiare un secondo disco poiché ho necessità di avere parecchio spazio per le foto che scarico dalla reflex, ma le cose sono andate meglio del previsto.
Mentre mi informavo sulle procedure, sulle difficoltà dell’intervento radicale richiesto da kit come quello dell’optibay, i dubbi aumentavano sempre di più, dal solo SSD ero giunto alla conclusione di dover prendere anche in altro HD a piatti rotanti per poter abilitare la modalità Fusion drive, poi sono arrivati dubbi sulla bontà di questa soluzione con dati che vengono spostati spesso da un drive all’altro, logorando quello a stato solido per nulla, poi i dubbi su dove mettere i due drive visto che il masterizzatore è molto vicino a uno dei punti caldi del portatile, insomma molti dubbi che si univano all’unica certezza di una spesa importante da non sbagliare.

Mi procuro un kit per riparazioni professionale da iFixit per evitare di friggere le schede toccandole maldestramente con le dita grosse che mi ritrovo, un bel giorno mi ritrovo a parlare di prezzi di SSD su Facebook e mi viene lo schiribizzo di controllare i miei soliti siti di e-commerce informatico. Scopro che nel mio budget (350€ max per SSD e 100-150€ per l’altro disco più optibay) adesso trovo anche dischi SSD di capacità adeguata e così mi sono buttato su un Crucial M500 da 960GB20140513-195423.jpg. Nel frattempo che il prezioso oggettino giungesse nelle mie mani mi sono informato su TRIM e OS X, firmware SSD da aggiornare e, ancora più importante, LA scelta: clonazione del disco di sistema o ripristino da TimeMachine?

La prima questione viene risolta da Trim Enabler, piccola utility che per 10$ ti fa anche le ottimizzazioni ad hoc al portatile (come lo spegnimento del sensore di movimento, inutile con un SSD); tutto perchè Apple abilità il Trim solo per i dischi marchiati Apple, il firmware nuovo da installare sul disco ha proprio una patch specifica per il mio modello, quindi va fatta assolutamente, ma convincere il firmware a mettersi su una chiavetta è stato impossibile, si opta quindi per un CD masterizzato appositamente per i pochi mega di DOS e firmware, da installare prima di OSX. L’ultimo punto dipende dalla tempistica e dalla necessità di usare o meno il portatile nel frattempo, inoltre serve un’altra applicazione per la clonazione maggiormente compatibile con l’ultimo OS X.

Domenica, durante l’ultimo backup di TimeMachine il disco di backup si sconnette per motivi ignoti mandando tutto all’aria, oggi finalmente il disco arriva ma devo rimettere prima in pista il disco verificandolo con l’apposita utility di OS X, la procedura prende tempo, decido di muovermi verso la clonazione e scarico il software SuperDuper, gratuito per le semplici clonazioni, a pagamento se si vogliono funzioni evolute, monto il nuovo in una scocca esterna USB2 e mi accingo alla clonazione che però porta troppo tempo e il portatile resterebbe comunque inutilizzato, ritorno verso la “via” TimeMachine, visto che il disco aveva fatto diversi backup ed era aggiornatissimo a dieci minuti prima dell’avvio della clonazione; faccio solo un test di avvio dalla chiavetta con su Mavericks che avevo creato qualche mese fa, dopo il rilascio di OS X 10.9.2. Tutto a posto!

Chiudo lo schermo, prendo il set di cacciaviti iFixit e apro il fondo del portatile, rimuovo il fermo del disco fisso lo prendo delicatamente in mano e stacco il connettore SATA… notato nulla? NON AVEVO SPENTO IL PORTATILE!!! In fretta rimonto il disco, prendo la placca di alluminio che sta sul fondo, l’appoggio senza fissarla con le viti, giro il tutto sulle mie ginocchia, apro il laptop e lo spengo, constatando che OS X non si era accorto di nulla. (Chiunque sia quello che ha progettato lo stop dei Mac: GRAZIE!) Monto finalmente il disco, richiudo tutto e vado a recuperare il CD-ROM su cui avevo masterizzato l’utilità per flashare l’SSD con il nuovo Firmware, due volte il giro della procedura di boot perché l’EFI fa il permaloso, parte il CD-ROM, fa tutto lui visto che rileva solo un disco aggiornabile e invece di 30 o 60 secondi ce ne impiega almeno 120, facendomi sudare freddo.

Nel momento in cui sto scrivendo il sistema è in ripristino e ci dovrebbero volere ancora tre ore, dovrei pubblicare questo post proprio dal mio MacBook rivitalizzato domani, dopo aver corretto tutto sull’interfaccia web di WordPress, visto che quello della app fa ancora cagare.

THE DAY AFTER Mac ripristinato con ampio anticipo sui tempi previsti, il post ripristino è un po’ schizofrenico perchè OS X deve riscrivere tutta una serie di file e l’accelerazione è appena percepibile, al momento le applicazioni partono al volo poi “si fermano a rifletere”. Di certo no ho lo spunto che avrebbe su un MacBook di due anni più giovane , il mio bus è esattamente la metà della banda massima utilizzabile dal disco.

OS X SSD