Internet e i blog hanno dato la parola a chiunque volesse e avesse tempo di scrivere, la possibilità di esporre le proprie idee, i propri dubbi, di fare le proprie denunce, di raccontare il proprio punto di vista. Hanno avuto vita facile i siti di contro-informazione, siti e blog che raccontano ciò che viene taciuto dalle testate giornalistiche e dai governi, un sottoinsieme di questi si occupa specificatamente della (o delle) Teoria del Complotto.
Star Wars Episodio 3: La vedetta dei Sith
Ieri mi è arrivata l’ennesima versione della trilogia classica di Guerre Stellari in DVD, stavolta, in edizione limitatissima, lo zio George Lucas ci fa vedere la versione 1.0 così come andò al cinema (‘nsomma, il formato è 4:3 letterboxed anche se in formato 2,35:1 tanto cinematografico non è), con audio dolby Surround 2.0, la potremmo definire classic edition se non avessero incluso come film principale la prima versione rimasterizzata della lunga serie di riedizioni (quella di cui ho parlato occupa il disco 2, insieme ai contenuti extra). ma di questa parlerò un’altra volta, perchè ancora non ho avuto il piacere di rivederla (iil film lo conosco a memoria, come tanti, ma se non lo vedo prima non ne parlo, per principio); avevo pensato di fare una mini maratona.guardando gli episodi 3 e 4 ma un contrattempo ha fatto si che riuscissi solo in metà dell’impresa.
Coincidenze e sentori
Capita a volte di avere delle sensazioni, di dover far qualcosa, anche se la voglia di farla non è più tanta, il più delle volte si finisce per fare altro, altre volte invece si asseconda tale sensazione e magari si è anche fortunati. Questo è quanto mi è accaduto oggi.
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Nathan Never Gigante N.10 – I ribelli di Marte
Testi: Bepi Vigna
Disegni: Germano Bonazzi
Attenzione, il presente articolo contiene dettagli sulla trama chi non avesse letto l’albo e non vuole conoscere particolari che possano rovinargli la lettura non continui oltre. Continua a leggere
Home sweet home
Dove abiti? Questa è una domanda a cui non è sempre facile rispondere, non perchè non lo sappia spiegare, ma perchè, spesso è il mio interlocutore ad ignorare l’esistenza di una regione che separala puglia e la Campania dalla Calabria. A volte poi devo spiegare il perchè di tempi di viaggio che definire biblici e poco.
Nella mia regione ci sono dei paesaggi che ricordano il vecchio west, è stata location per parecchi film, tra gli ultimi c’è stato Mel Gibson per “The passion of Christ”. per darvi un’idea della geografia del luogo ecco tre immagini che in una zoomata vi accompagna fin sul tetto di casa mia.
Agenzia Alfa 14: Generazione futuro
Copertina: Roberto De Angelis
Soggetto e sceneggiatura: Stefano Vietti
Disegni: Fabio Jacomelli
Attenzione, il presente articolo contiene dettagli sulla trama chi non avesse letto l’albo e non vuole conoscere particolari che possano rovinargli la lettura non continui oltre.
Il numero 14 di Agenzia Alfa, periodico bonelliano dedicato agli altri agenti Alfa, colleghi di Nathan Never, fa un grosso balzo in avanti nel futuro dell’universo Neveriano. Già sotto questo aspetto però le cose si complicano perché non esiste un solo universo narrativo riguardante Nathan Never, esiste un vero e proprio multiverso, quindi al momento non sappiamo se stiamo nell’universo della serie regolare o in uno di quelli esplorati nei Giganti o, magari se ne è stato creato uno nuovo di pacca.
Dalla copertina, che mostra i nuovi personaggi, si capisce che ci troviamo in una serie nella serie, c’è un’aggiunta al nome della testata: “Generazione futuro” e un titolo vero e proprio: “I nuovi eroi”, all’interno ci viene presentata la nuova formazione e nelle prime pagine apprendiamo come questo nuovo futuro si riallacci alla linea temporale conosciuta. Apprendiamo che tutto quanto sapevamo del futuro di Nathan Never si è avverato e che la serie si spinge nel futuro remoto dell’agenzia. Nuova la città e gli equilibri politici in mano ad un Aristotele Skotos del futuro, si hanno le prime avvisaglie della sottotrama quando i personaggi ci portano tra le rovine della vecchia città, ora dichiarata zona proibita dall’Ordine dell’Equilibrio. Cosa ha portato l’agenzia Alfa a diventare ciò che è diventata? Domanda che trova risposta nel procedere della narrazione che, però porta nuovi interrogativi destinati a trovare risposta nei volumi successivi, che si spera usciranno nei prossimi anni; i nuovi agenti hanno i ricordi della formazione classica, perché? Saranno forse cloni, o tutto è una sorta di realtà virtuale in cui sono immersi Nathan e soci, a cui viene fatto credere di essere persone diametralmente opposte dal punto di vista caratteriale, e i ricordi altro non sono che “bug” del sistema, una strizzatina d’occhio a Matrix (in copertina De Angelis ci mette il famoso effetto scrolling) o alle tematiche schizofreniche di un P.K.Dick in cui nessuno è chi dice e crede di essere davvero.
L’accenno a Dick è voluto con questo albo si torna prepotentemente alla fantascienza classica, i temi sono quelli della Fondazione Asimoviana e lo stesso finale richiama Daneel, il più longevo dei robot di Isaac Asimov viene “interpretato” da Link, androide C09 creato sulla falsariga di Data di Star Trek: The Next Generation.
Stefano Vietti ci regala un nuovo spaccato del suo universo neveriano che ha rilanciato le storie dell’agente speciale da un anno a questa parte, l’albo si fa leggere in fretta, assecondando la curiosità del lettore, dando le risposte al momento giusto, ma non anticipa tutto, nell’ultima decina di pagine l’albo perde la sua connotazione da one shot e entra in modalità “seriale” da dove vengano i ricordi degli agenti lo sapremo nel corso delle prossime puntate. A mio avviso la storia ha un’unica pecca: nel raccontare fatti ancora di là da venire nella continuity “regolare”, cose che comunque i fans stanno già aspettando, si lascia sfuggire cosa succederà ad uno degli attuali agenti in un modo eccessivamente gratuito, quando si poteva fare benissimo il nome di un altro agente che ha già subito tale destino. Magari siamo in un universo parallelo, quindi nella serie regolare tale personaggio non ci lascerà, ma nel dubbio direi che la cosa potevano risparmiarcela.
Alla prossima.
Tecnoshopping (quasi) selvaggio
Rieccomi a farmi vivo, ogni tanto mi ricordo di avere un blog da riempire; non sono mai stato bravo coi diari, comunque!
Da agosto ho finalmente preso il nuovo palmare, mentre il PC, desktop o portatile che sia, è rimandato di un po’ di mesi. Il problema grosso è che adesso si sente l’esigenza di un telefonino adeguato al nuovo gingillo, che abbia Bluetooth e magari sia EDGE o UMTS, o magari entrambe le cose, sevono solo qualche centinaio di Euro e tanta pazienza visto il buco in cui vivo.
Il palmare è un PalmOne Tungsten T5, un bel prodotto che svolge il suo dovere alla grande ma averlo in mano non è stato semplice, il negozio on line da cui l’ho preso risiede in Francia e così al grosso risparmio avuto (pagato al prezzo americano, ma in Euro) ha corrisposto un’attesa un filo più lunga e, dulcis in fundo, il rischio di dover aspettare le calende greche per la consegna presso il mio domicilio, a causa della non perfetta copertura della zona da parte del vettore.
Mentre rifacevo tutte le connessoini di rete su questo nuovo gingillino il mio gestore di telefonia mobile mi ha tirato un brutto tiro, mi abilita la Flat GPRS, ma per problemi di configurazione da parte sua, continuo a pagare la normale tariffa, passivo di 126 euro da ripianare da parte della società. A me tocca riallineare la connessione sui nuovi parametri (apn cambiato senza che fossi avvisato). Da un paio di giorni ho ricominciato a navigare e scaricare posta senza pagare un centesimo oltre la tariffa mensile, adesso aspetto il rimborso della somma e poi potrò pensare di fare il balzo all’alta velocità anche sul mobile.
Piccola controindicazione del nuovo Palm: la non compatibilità con la vecchia tastiera portatile, tocca prenderne una nuova e buttare la vecchia (buttare per modo di dire, funziona ancora ed è valida fino al T3, qualcuno la vuole?)
Come ciliegina sulla torta metteteci il lento ma inesorabile passaggio al wireless via radio. Gl’infrarossi hanno rotto! Per usare palmare e cellulare tocca stare su un tavolo, mentre potrei starmene spaparanzato sul divano a leggere posta e contenuto web (devo anche verificare la raggiungibilità di splinder), ora aspetto la virtual machine Java.
Ah quei pochi di voi che hanno frequentato il blog più che occasionalmente avranno notato il cambio d’impaginazione… Tranquilli cambierà ancora! 😉
Sarà la volta buona?
Oggi ho cambiato il template per adattarlo a un blog che visualizzi bene le foto (per il servizio di splinder aspetto di saperne di più), ho aggiunto i titoli o, per meglio dire, ho adattato quelli messi in automatico da Splinder, ho modificato la dimensione dei caratteri degli stessi, adesso sembrano davvero titoli! Insomma ho fatto un po’ di ristrutturazione strutturale. Per i contenuti… beh, quelli spero verranno presto. 😉
Nel piccolo villaggio del West
Nel piccolo villaggio del West la vita scorre tranquilla, un giorno uguale all’altro, senza soluzione di continuità. La routine viene interrotta ogni tanto dall’impiumatura di qualche ruba galline, rapinatori e bounty killer ormai sono un ricordo di tempi lontani e la forca giace malridotta dietro l’ufficio dello sceriffo che passa il suo tempo più al saloon che nel suo ufficio. Il becchino inchioda le assi delle sue bare solo per i vecchi rimpiangendo i duelli a mezzogiorno di un tempo. Nel saloon, oltre allo sceriffo seduto al bancone, un vecchio baro attende giocatori sempre meno sprovveduti e sempre meno disposti a perdere.
A poche miglia dal piccolo villaggio del West hanno trovato il petrolio e molti si sono trasferiti lì vicino, ora dal villaggio passano carovane che dall’Est portano ingegneri e affaristi che vogliono portare il progresso della ferrovia, del telegrafo e anche qualche fabbrica di quelle che stanno aprendo a Est, ma la gente qui non si fida, qui si ragiona in termini di bestiame, pascoli e raccolti di granturco, i pony express lasciano sempre meno posta e, si dice, presto potrebbero non fare neppure più il cambio alla stazione del villaggio.
Lo sceriffo ha proclamato il nuovo sindaco della città (Il giudice aveva da fare in un villaggio vicino) è il dottore che troverà il tempo di amministrare il villaggio tra un raccolto, un raffreddore e una sutura di taglio a qualche sventurato che ha deciso di tagliarsi i capelli di pomeriggio. Mai affrontare il barbiere di pomeriggio, meglio sarebbe un duello con Billy the Kid, meglio considerar chiusa la sua bottega quando lo si vede entrare nel saloon.
E intanto i giorni passano nel piccolo villaggio del West
Pensieri a briglia sciolta
Rieccomi a scrivere qui dopo un po’ di giorni di assenza dovuti a un upload gigantesco che non riesco a portare a buon fine, ma basta parlare informatichese, oggi volevo parlar d’altro.
Oggi ho finalmente risolto i problemi della fotocamera digitale: l’ho sostituita con un esemplare identico (tranne che nel difetto) era una situazione che si trascinava da 4 mesi, fortunatamente anche se difettosa ci ho fatto circa cinquecento foto. Ora comincia la trappola degli accessori aggiuntivi e supplementari…
Altra cosa che mi è capitata oggi è stata una battutaccia di mia madre che, nel cacciare le uova di pasqua per allestire le vetrine, ha rintracciato le papabili da tenere per le due nuore e mi fa: Tu anche quest’anno fai Pasqua senza ragazza, proprio non me lo fai conservare l’uovo! Beh, l’ultimo due di picche (il più deludente di tutti) l’ho preso proprio un annetto fa. Penso che un uovo lo faccio mettere da parte lo stesso. Avrò bisogno di una dose extra di fondente extra.
Ultimo avvenimento il 6 al Super Enalotto di mercoledì sera 45 Milioni di Euro a Bari con una schedina semplice. Ora semplice non significa da un euro, ma semplicemente che non appartiene ad un sistema. Il vincitore può aver speso decine di euro in schedine preconvalidate dal terminale e una di queste era quella buona. Che culo! (questo è fuor di dubbio)
Peccato perché ora stava cominciando a salire la febbre del gioco e tutti gli istinti cabalistico-superstiziosi stavano per emergere nelle persone più insospettabili. La ricerca del numero giusto avrebbe generato le teorie più bizzarre mentre settimana dopo settimana il caso si sarebbe preso gioco di loro impedendo l’allineamento di combinazioni con più di cinque numeri giusti maledicendosi per il numero prima, il numero dopo o il numero invertito presenti sulla propria scheda. Sarebbe divertente se la marea di aspiranti milionari non dovessi contenerla io.