Simulazione dell’eclissi vista da Salerno (Italia) ottenuta con Sky Safari
Il 20 di questo mese ci sarà un’eclissi parziale (da noi) di Sole. La Luna si frapporrà tra noi e la nostra stella, provocando una spettacolare falce nel cielo. la fase di totalità sarà visibile a latitudini alte in Europa.
Poiché in quei giorni si svolgerà a Fiuggi la Deepcon 16, io dovrei essere in viaggio nelle due ore di transito lunare, specificamente dovrei essere alla stazione ferroviaria di Salerno.
Ho deciso di tentare una fotocronaca via social dell’evento, o quantomeno di scattare foto durante le varie fasi dell’eclissi.
In questo post annoterò e racconterò i passi compiuti per adeguare la mia attrezzatura fotografica all’osservazione solare.
Innanzi tutto due parole sul nuovo corpo macchina Nikon D7100. Si è rivelato molto sensibile anche con pochissima luce permettendomi di fare foto con autofocus rapido in condizione di quasi oscurità (pista da ballo), il mirino di serie permette una messa a fuoco manuale rapida e precisa con indicazione di superamento o anticipazione del punto di fuoco selezionato. Questo unito alla mancanza del filtro low-pass davanti al sensore lo rende versatile nella fotografia astronomica.
Un mesetto fa stavo quasi per acquistare un 800mm catadiottrico, che sarebbe ottimo per gli oggetti del sistema solare ma obbliga al treppiedi, quindi non mi sarebbe stato utile in questo caso, userò il Nikkor 70-300mm che seppur non luminosissimo va più che bene visto che il Sole diretto anche se schermato e con la Luna a nasconderne una parte cospicua vuole un diaframma chiuso, il filtro che permetterà al sensore CMOS e alla mia retina di uscirne indenni l’ho preso sul sito di Unitron Italia, distributore dei prodotti Baader Astrosolar. Nella fattispecie è un anello di plastica agganciabile davanti alla lente del teleobiettivo che supporta un foglio Astrosolar di nuova concezione, con argentatura fronte-retro, che risolve, tra le altre cose il problema del sole blu, restituendo una gradevole imagine in bianco e nero della nostra stella.
Foto a mano libera, reflex impostata totalmente in manuale, Bracketing di tre scatti a +/-1 EV f/11 tempo di circa 1/250, nel test fatto a sole pieno ho esagerato con gli ISO, impostati a 800, quando 400 bastano (la foto migliore è stata fatta a -1EV e potevo calare ancora).
Il test di assemblaggio del filtro e uso sul mio zoom è stato quasi epico. Baader ha previsto un sistema di ritenuta “potenziato” da fettucce fissate con biadesivo e velcro al corpo di un telescopio/teleobiettivo, purtroppo sul mio zoom le fettucce non sono installabilli, ma fortunatamente i tre cilindretti gommati stringono il filtro in modo fermo attorno al cilindro interno dello zoom, bisogna stare attenti prima di montarlo che non presenti graffi sulla superficie e non bisogna toccarlo a mani nude perchè il grasso delle mani può rovinare l’argentatura, per fortuna la pellicola è sostituibile evitando un nuovo esborso di 40€ per un nuovo filtro. Avrei preferito che la scatola di cartone in cui il filtro arriva smontato fosse stata più alta di un mezzo centimetro in modo da poter riporre facilmente il filtro coi perni già montati, ho adattato la scatola con un coltellino per ricavare abbastanza spazio per riporlo, in quanto a Salerno non avrò molto spazio, anzi suggerirei a Baeder di studiare una nuova montatura avvitabile per obiettivi fotografici, in modo da poterlo montare senza problemi anche stando in piedi (il filtro va maneggiato anche con entrambe le mani dal bordo in plastica).
Il risultato del test è incoraggiante e soprattutto mi ha fatto passare la “strizza da accecamento”, devo solo controllare se il filtro abbia graffi mettendolo controluce e controllando che proietti un’ombra senza puntini (veri e propri pinhole da camera obscura) che potrebbero fregarmi sensore e, più importante la retina (state attenti e non fateci guardare bambini, per i quali è meglio un metodo di osservazione tramite riflessione su foglio bianco).
Non ci resta che sperare in una bella giornata per fotografare lo spicchio di sole..