Ieri sera ho avuto il mio solito problema con la Luna (comune a chi soffre di astigmatismo): non ne distinguo bene i contorni a occhio nudo né con gli occhiali perché è lontana, molto luminosa e molto piccola. Tutti questi problemi svanivano se la guardavo attraverso l’obiettivo (che ne riduce la luminosità, l’avvicina e la ingrandisce).
Stamattina ripensavo al fatto di non riuscire a usare il visore per le foto stereoscopiche del libro in foto (se vi piace la fotografia e/o siete appassionati dell’argomento Luna, compratelo. Davvero, anche se non capite il testo in inglese, vi consolate con le spettacolari foto fatte dalla NASA). Beh, smontando e analizzando il problema pezzo per pezzo (sempre sia lodato chi mi ha insegnato a fare problem solving seriamente) ho notato che i due problemi erano perfettamente speculari, ma avevano un punto in comune: l’accrocchio ottico che fa (o dovrebbe fare) il miracolo. Beh, per farla breve ho applicato ciò che funziona con la reflex al visore 3D e il Saturno V è balzato fuori dalla pagina del libro